3 GIUGNO – GIORNATA DELLA BICICLETTA

3 GIUGNO – GIORNATA DELLA BICICLETTA

Oggi, 3 giugno, in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della bicicletta. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2018, la ricorrenza vuole sottolineare l’importanza e la versatilità di un mezzo di trasporto sempre attuale, intramontabile e soprattutto ecosostenibile.  Il logo, è stato disegnato da Isaac Feld e animato dal professor John E. Swanson, lancia un messaggio democratico chiaro: la bicicletta può essere usata da chiunque e ovunque nel mondo.

Potremmo parlare dei tanti benefici che la bicicletta apporta al benessere delle persone, ma oggi vogliamo rappresentarvi degli aspetti squisitamente economici e numerici.

La bicicletta può essere un volano per l’economia italiana

L’Italia è tra i maggiori produttori di biciclette in Europa, oltre ad essere al primo posto nell’Ue per numero di biciclette non elettriche esportate: se ne vendono oltre confine 1.685.581, con una quota del 14,7% sul totale Ue.
Il nostro Paese, inoltre, è secondo in Europa per biciclette totali – non elettriche e E-bike – con una quota del 12,1% sul totale Ue, pari a 1.860.095 unità vendute all’estero.

Secondo un focus dell’Ufficio Studi di Confartigianato, gli artigiani sono i protagonisti nella filiera italiana di produzione e riparazione delle biciclette, rappresentando il 61,5% delle imprese attive nel settore. In particolare, nella filiera della bicicletta che in Italia conta 3.233 imprese, 1.989 sono artigiane con 3.728 addetti, con una crescita dell’1,4% in un anno. Le regioni più vocate nella filiera della bicicletta sono Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta. Tra il 2019 e il 2022 la nostra produzione di biciclette ha mostrato una crescita del 34,7%.

Negli ultimi anni la vendita e l’utilizzo della bicicletta in Italia ha subito un forte incremento da parte di chi ha cercato un diverso e più sostenibile modo di spostarsi. Dopo un 2023 in cui il mercato della bicicletta aveva registrato un calo del 23% rispetto al 2022 (dati Ancma), è di oggi la notizia (ANSA) di una netta inversione di tendenza, con un risultato tangibile che è sotto gli occhi di chiunque: la bicicletta piace sempre di più a chi si deve spostare nelle centri urbani e per cicloturismo.

Tale incremento di richieste di biciclette sul mercato italiano è da attribuire alla fine dell’effetto di onda lunga degli incentivi statali e dei problemi globali di approvvigionamento delle materie prime degli scorsi anni, alla diminuzione dei prezzi, alla diffusione dello sharing in città, alla ricerca da parte per delle persone di una mobilità ecosostenibile (sia nel quotidiano che nel tempo libero).

Guardiamo un po’ i numeri di questo trend positivo della mobilità ecosostenibile.

Rethea_Bpeopleimages.com/AdobeStock.com

Secondo il focus sulla mobilità sostenibile dell’Osservatorio Findomestic il 61% delle persone intervistate possiede almeno una bicicletta e un italiano su quattro la usa assiduamente (almeno tre/quattro volte la settimana). Nello specifico, il 57% ha una bicicletta tradizionale, l’8% una e-bike, il 7% un monopattino elettrico o simili. Se i possessori di almeno una bici sono il 61%, chi dichiara di utilizzarla è il 74% del campione: la maggior parte di questi usa la propria (57%), uno su tre (31%) la noleggia. Gli altri alternano mezzo proprio e mezzo noleggiato.
Il cicloturismo ha avuto un impatto diretto sull’economia italiana di oltre 5,5 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019 (4,6 miliardi), lo rivela la 4a edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da Isnart e Legambiente in collaborazione con Bikenomist, e presentata alla Fiera del Cicloturismo a Bologna.

Qual è Identikit della persona che va in bicicletta nel 2024?

Secondo il portale Trovaprezzi.it, che ha registrato nella categoria Biciclette in aprile 2024 un balzo del +24% di interesse rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: si tratterebbero di utenti nelle fasce d’età intermedie: il 24,9% degli utenti ha tra i 35 e i 44 anni, mentre il 29,7% si trova in fascia 45-54 anni. Le persone più mature sono maggiormente interessate alle bici elettriche. Le persone giovani, invece, sono molto interessate ai monopattini elettrici, infatti il 62,5% di chi li cerca online ha tra i 18 e i 34 anni. Ad aprile sia monopattini che monopattini elettrici hanno segnato un vero e proprio boom di ricerche, in crescita di circa il 94% rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda il genere, hanno osservato che le ricerche di biciclette muscolari sono spartite quasi equamente tra uomini (55,4%) e donne (44,6%), quelle di biciclette elettriche e monopattini sono ben più sbilanciate in favore degli uomini, che in entrambi i casi hanno superano il 70% di ricerche.
La top 10 delle regioni più legate a bici, bici elettriche e monopattini elettrici vede in testa Lombardia e Lazio, seguite da Emilia-Romagna, Campania, Piemonte, Veneto, Sicilia, Toscana, Puglia e Sardegna.

E il Ministro dei Trasporti che fa?!

Come è noto alle persone attiviste delle mobilità ciclabile, attualmente è in discussione al Senato la modifica al codice della strada, tanto aspettato da decine di anni, che ha portato solo delusioni al settore di chi ha scelto nei propri spostamenti urbani la bicicletta.

Tutte le norme per favorire l’utilizzo della bicicletta nella mobilità soprattutto urbana, che le associazioni cicloattiviste, tra cui la nostra, aveva ottenuto nel 2020 con il “Decreto Semplificazioni” (D.L. 76/2020), poi convertito con la legge 11 settembre 2020, n. 120, sono state modificate in senso peggiorativo o addirittura snaturate nella loro funzione quali per indicarne alcune le “corsie ciclabili” , le “case avanzate”, il “doppio senso ciclabile”, la “condivisione delle corsie dei mezzi pubblichi” e le “strade urbane ciclabili“.

Il Governo italiano, in particolare il Ministro del Trasporti, invece di promuovere campagne di promozione degli spostamenti soprattutto urbani con il veicolo più sostenibile in assoluto – la bicicletta – e di disincentivare l’uso del mezzo a motore privato, vuole migliorare la sicurezza sulle strade disincentivando la mobilità attiva, aumentando il limite di velocità  e dichiarando “guerra” alla bicicletta rendendo difficile per i comuni la realizzazione di infrastrutture ciclabili.

E noi?!

Noi porteremo avanti, insieme alle altre associazioni cicloattiviste e alle associazioni delle vittime della strada, la battaglia contro un codice – prontamente ribattezzato “della strage” – affinché sia non approvato, in quanto oltre a dichiarare guerra alla bicicletta e chi la sceglie, è marcatamente verso la (in)sicurezza stradale stante la mancanza di norma di prevenzione delle tre principali cause di collisioni stradali accertate anche dall’ISTAT: eccessiva velocità, disattenzione e mancato rispetto del norme.

 

Buona Giornata Mondiale della Bicicletta a chi vuole una qualità della vita più sostenibile, pedalando! 

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