La decisione di alcune città italiane, come Bologna, di introdurre il limite di velocità di 30 km/h in gran parte del territorio urbano ha scatenato una vivace polemica tra sostenitori e detrattori di questa misura. Quali sono i pro e i contro di questa scelta? Quali sono le evidenze scientifiche e i dati a disposizione? Cerchiamo di fare chiarezza.
I vantaggi delle città 30 km/h
L’obiettivo principale delle città 30 km/h è quello di migliorare la sicurezza stradale preservando l’incolumità degli utenti fragili della strada riducendo il rischio di incidenti mortali o con gravi conseguenze per i pedoni, i ciclisti e gli altri utenti della strada. Secondo uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità, la probabilità di morire in un impatto a 30 km/h è inferiore al 10%, mentre sale oltre il 50% a 50 km/h. Inoltre, la riduzione della velocità permette di aumentare il tempo di reazione e la distanza di frenata, diminuendo così le situazioni di pericolo.
Un altro vantaggio delle città 30 km/h è quello di promuovere la mobilità sostenibile, incentivando l’uso di mezzi alternativi all’auto, come la bicicletta, il trasporto pubblico o la camminata. Questo comporta benefici sia per l’ambiente, in termini di riduzione delle emissioni di gas serra e di inquinamento acustico, sia per la salute, in termini di prevenzione di malattie cardiovascolari, respiratorie e metaboliche legate alla sedentarietà e all’esposizione a sostanze nocive.
Infine, le città 30 km/h possono contribuire a rendere le aree urbane più vivibili, favorendo la socialità, la qualità della vita e il benessere psicologico dei cittadini. Riducendo la velocità, si crea infatti uno spazio pubblico più sicuro, accogliente e condiviso, dove le persone possono interagire, passeggiare, giocare e godere della bellezza delle città.
Le critiche alle città 30 km/h
Non tutti sono però convinti dell’efficacia e della convenienza delle città 30 km/h. Alcune delle critiche più frequenti sono le seguenti:
- Le città 30 km/h creano disagi e problemi ai cittadini, in particolare ai lavoratori, che devono spostarsi in auto per motivi di necessità o di urgenza. Riducendo la velocità, si aumenta infatti il tempo di percorrenza, si creano code e ingorghi, si penalizzano le attività commerciali e si limita la libertà individuale.
- Le città 30 km/h non sono efficaci nel ridurre gli incidenti stradali, che dipendono da altri fattori, come l’educazione, il rispetto delle regole, il controllo del territorio, lo stato delle infrastrutture e la manutenzione dei veicoli. Inoltre, per salvare vite umane, sarebbe più opportuno inasprire le pene per chi abusa di alcol e droghe alla guida, che sono tra le principali cause di mortalità sulle strade.
- Le città 30 km/h non sono utili nel contrastare l’inquinamento, anzi lo peggiorano. A 30 km/h, infatti, i motori a combustione interna lavorano in condizioni di inefficienza, consumando più carburante e producendo più emissioni. Inoltre, il rallentamento del traffico aumenta il tempo di esposizione agli agenti inquinanti.
Le evidenze e i dati disponibili
Per valutare la validità delle argomentazioni pro e contro le città 30 km/h, è necessario confrontarsi con le evidenze e i dati disponibili, provenienti da studi scientifici e da esperienze concrete già realizzate in altre città europee e mondiali.
Secondo una ricerca dell’European Transport Safety Council, le città 30 km/h hanno dimostrato di avere effetti positivi sulla sicurezza stradale, riducendo il numero e la gravità degli incidenti, in particolare quelli che coinvolgono i pedoni e i ciclisti. A Londra, ad esempio, l’introduzione dei 30 km/h. ha portato a una riduzione del 25% dei morti e del 63% degli investimenti di pedoni, mentre a Bruxelles, dopo un anno dall’ingresso del provvedimento, sono diminuiti del 28% gli incidenti e del 50% i morti e feriti gravi.
Secondo uno studio dell’Università di Leeds, le città 30 km/h hanno anche effetti positivi sull’ambiente e sulla salute, stimolando l’uso di mezzi sostenibili e riducendo le emissioni di CO2 e di altri inquinanti. A 30 km/h, infatti, i consumi di carburante e le emissioni di NOx e PM10 si riducono rispettivamente del 12%, del 15% e del 45%, mentre il rumore si abbassa di 3 decibel. Inoltre, le città 30 km/h favoriscono l’attività fisica, con benefici per la prevenzione di malattie croniche e per il miglioramento della qualità della vita.
Secondo una rilevazione dell’Associazione europea delle città e regioni per il trasporto sostenibile, le città 30 km/h non creano disagi e problemi ai cittadini, anzi li rendono più soddisfatti e felici. A 30 km/h, infatti, il tempo di percorrenza non aumenta significativamente, ma si rende più fluido e regolare, evitando le accelerazioni e le frenate brusche che causano stress e nervosismo. Inoltre, le città 30 km/h migliorano la convivenza e la coesione sociale, creando uno spazio pubblico più umano e armonioso.
Conclusioni
In conclusione, le città 30 km/h rappresentano una soluzione innovativa e vantaggiosa per la sicurezza stradale, l’ambiente, la salute e la vivibilità delle aree urbane. Le critiche e le polemiche che si sono sollevate contro questa misura sono basate su pregiudizi, falsità e interessi particolari, che non tengono conto delle evidenze e dei dati a disposizione. Le città 30 km/h sono già una realtà in molte parti del mondo, e meritano di essere sostenute e diffuse anche in Italia, per il bene comune e per il futuro delle generazioni.