Bike4city richiede le ciclabili transitorie per il IV Municipio

Bike4city richiede le ciclabili transitorie per il IV Municipio

L’ipotesi di far salire sui mezzi pubblici un numero contenuto di passeggeri è una soluzione che, seppur ridurrà il rischio di contagio, comporterà che un maggior numero di passeggeri,  in mancanza di valide alternative, farà ricorso all’utilizzo dei mezzi a motore privati.

Questo incremento, di utilizzo dei veicoli a motore privati da parte dei cittadini che precedentemente utilizzavano il trasporto pubblico, deve essere evitato, in quanto creerà per l’Amministrazione un serio problema di gestione del traffico con un aggravamento della sicurezza stradale.

 È per questo che Bike4city, unendosi alle proposte fatte da Salvaiciciclisti Roma e Fiab Ruota Libera al Comune di Roma, ha chiesto all’Amministrazione del IV Municipio, nella persona del Presidente del Municipio Roberta della Casa e dell’ Assessore alla Mobilità Andrea Mariotti , la realizzazione  di bike-lane transitorie anche nel IV Municipio come riportato nella lettera a loro inviata

In particolare, segnaliamo le strade più utilizzate dai ciclisti urbani romani del IV Municipio per i loro spostamenti:

  • L’asse via di Portonaccio che collega via Prenestina  alla via Tiburtina. Importante  asse di collegamento utilizzato da tanti per raggiungere sia il Polo Universitario che  quello Ospedaliero
  •  L’asse Via Dei Fiorentini- via dei Monti Tiburtini che collega via Prenestina (lato Centocelle) con il Quartiere di Pietralata   e quello Nomentano (via Rodolfo Lanciani)
  • L’asse viario   Via Belmonte in Sabina – via San Severino Marche –  via Fabriano – via Casale di San basilio  che eviterebbe l’estremo isolamento dei cittadini residenti nei quartieri di Casal Monastero e Torraccia
  • L’asse Tiburtino da Rebibbia  a Piazza di Porta San Lorenzo (attraversando il Polo universitario la Sapienza) utilizzato da pendolari e studenti universitari in bicicletta.

In questo particolare momento storico la bicicletta rappresenta uno dei pochi mezzi di trasporto atto ad assicurare una distanza fisica e non sociale tra le persone, pertanto è il mezzo più idoneo ad affrontare la delicata fase di passaggio tra il lockdown e la normalità, in una società scossa ma forse più consapevole dell’importanza della propria salute fisica.

Finalmente una “sana” pubblicità

Finalmente una “sana” pubblicità

 A Roma spuntano nuove pubblicità di auto. Tra il 3 ed il 4 marzo  in alcune strade di Roma i cartelloni pubblicitari sono stati ritoccati: Sui cartelloni stati incollati messaggi neri su sfondo bianco che richiamano le avvertenze obbligatorie da apporre sui prodotti potenzialmente nocivi per la salute, come ad esempio le sigarette

In Piazza Bologna, sulla pubblicità di un Suv campeggia il messaggio “La velocità nuoce gravemente alla salute”.

Quest’azione riconducibile agli attivisti anonimi pare essere una richiesta di assunzione di responsabilità da parte di chi non si rende conto di avere in mano un mezzo capace di uccidere l’utenza debole della strada.. Lo  stesso che minimizza l’impatto economico e sociale dell’ #EmergenzaStradale

A Roma la protesta per l’Emergenza stradale

“I morti son tutti uguali, le cause no!  Senza demotorizzazione non c’è soluzione”.

(video by Manuel Massimo Salvaiciclisti Roma)‎

Oggi al corteo c’erano i familiari dei tanti morti in strada e c’eravamo noi ciclisti.  Impattante il Flashmob organizzato da “Salvaiciclisti Roma”: 33 persone stese in terra,  una sagoma per ogni 100 vittime della strada. C’era dolore e sdegno per la scarsa attenzione al problema da parte delle istituzioni. É emergenza stradale!  Siamo tutti vittime della strada, una vera pandemia

#Bastamortinstrada

#Bastamortinstrada

Nove morti al giorno in Italia per incidenti stradali.  Un morto ogni 14 ore. La strage dei pedoni sulle strade italiane

Lo scorso anno ne sono morti 612, uno ogni 14 ore, il 2% in più rispetto al 2017 e il 7,4% in più rispetto al 2016. Secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Studi Asaps (Associazione amici sostenitori polizia stradale) sulla base dei dati Aci-Istat, 364 delle vittime – più della metà del totale – erano over 65, e sono questi ultimi ad avere anche altissimi indici di probabilità di rimanere feriti.

La criticità maggiore denunciata dall’Asaps riguarda la mancata precedenza al pedone su attraversamento pedonale con 7.245 feriti (7.069 in ambito urbano e 176 su strade extraurbane).

 

A Roma il record di decessi
Trecentotredici su 612 i pedoni che hanno perso la vita su attraversamento pedonale di cui 54 con attraversamento pedonale protetto e 259 in attraversamenti pedonali non protetti da semaforo o da agente. Aumenta anche il numero di morti nelle principali città italiane: il record di decessi a Roma (nel 2018 si sono registrati 59 eventi mortali a fronte dei 49 dell’anno precedente), seguita da Milano (24 nel 2018, 19 nel 2017), Torino con 12, Genova e Napoli 10, Bologna 9, Palermo 7, Catania 4, Firenze, Messina, Verona 3, Trieste e Venezia 2

Secondo l’Osservatorio Asaps nel 2018 sono stati 63 i pedoni uccisi da pirati della strada; 52 nei primi undici mesi del 2019.

“I dati riscontrati dall’Osservatorio Pedoni Asaps – sottolinea il presidente, Giordano Biserni – restano allarmanti. Anche in questo settore, più volte abbiamo sottolineato la necessità di campagne di sensibilizzazione idonee oltre all’esigenza di incrementare la presenza di agenti sul territorio per un maggiore controllo su strada a tutela dei pedoni, tragicamente deboli anche sugli attraversamenti a loro dedicati”.

É EMERGENZA STRADALE !

É EMERGENZA STRADALE !

É emergenza stradale

L’APPUNTAMENTO il 23 Febbraio prossimo è al “Palo di Eva” nei pressi di LARGO CORRADO RICCI alle 11,00

Nelle varie riunioni che si sono avute in questi giorni, tra i componenti delle varie associazioni partecipanti alla manifestazione,
la ricerca di un compromesso tra #rispettiamocinstrada e la reale situazione di #emergenzastradale  si è rivelata infruttuosa.

Dagli incontri avuti con le circa 200 sigle di associazioni di utenti della strada,era maturato un documento, inviato al Presidente della Repubblica Mattarella,nel quale si chiedono l’adeguamento delle infrastrutture, la razionalizzazione e l’impiego di strumentazione tecnologica per un efficace controllo stradale, interventi per la formazione di una “cultura stradale”, interventi relativi al “pacchetto ciclabilità ” e modifica del codice della strada. 

É di pochi giorni fa il tweet del presidente dell’ACI che recita così: «#SicurezzaStradale si raggiunge solo con il rispetto delle regole, di noi stessi e degli altri. Importante aumentare la visibilità dell’abbigliamento e delle #dueruote». Il rispetto del #CodicedellaStrada è la prima regola di condivisione delle città.
Un ulteriore altro tweet, questa volta da Federciclismo mostra voler negare i contenuti del documento originario. Il tweet recita così:
“Sin d’ora non condividiamo chi, il 23 febbraio, avrà un approccio che professi lotta, protesta, contrapposizione e che voglia imporre
proprie regole ed indirizzi, utilizzando la manifestazione RISPETTIAMOCINSTRADA.”

Queste dichiarazioni non ci appartengono. 

  A noi invece interessano gli interventi concreti legati ad una vera emergenza, a cominciare dal dispiegare sulle strade le risorse umane come peraltro previsto dalla legge.

Chiediamo pertanto:

Impiego delle Forze dell’Ordine, Carabinieri e Polizia in primis anche e soprattutto in area urbana, (l’Italia conta 475 agenti ogni 100.000 abitanti però con scarsi impieghi operativi per la prevenzione sulla strada!) per un controllo stringente sui comportamenti di guida più a rischio, come gli eccessi di velocità, il mancato rispetto delle utenze vulnerabili (art. 191 Codice della Strada), la sosta illegale e l’uso del cellulare alla guida.

1. Non basta professare il rispetto delle regole per aumentare la sicurezza stradale. Bisogna che le regole vengano fatte rispettare aumentando i controlli ed un consistente impiego di soluzioni tecniche al servizio della prevenzione:

  • larga diffusione di strumenti tecnologici per il controllo delle violazioni alle norme stradali come:

autovelox, sistemi Tutor, T – Red, telecamere per sanzione illeciti da remoto e avvio sperimentazione ISA – Intelligent Speed Adaptation, a partire dal parco auto delle varie amministrazioni centrali e locali.

  • modifiche al Codice della strada che consentano un più efficace impiego delle tecnologie di controllo, in particolare per la velocità con abolizione dell’obbligo di segnalazione delle postazioni per la rilevazione della velocità (art. 142, 6 bis);

E tutto ciò che è riportato nel Documento associazioni Manifestazione contro VIOLENZA stradale  allegato alla lettera al Presidente Mattarella.