Monumenti o automobili? Cosa prediligere?

Monumenti o automobili? Cosa prediligere?

Questa è una scelta profondamente culturale, e purtroppo negli ultimi decenni le città hanno scelto di sacrificare la storia e la bellezza per il culto dell’automobile.

Ma il punto è: perché dovremmo continuare su questa strada?

L’auto come priorità: una scelta discutibile

Le città moderne sono state modellate attorno alle automobili, spesso a discapito del patrimonio storico e della vivibilità. Strade allargate, parcheggi invadenti, svincoli e tangenziali hanno distrutto interi quartieri, cancellando piazze e spazi pubblici in nome della “fluidità del traffico”. L’Italia, culla di arte e cultura, non è sfuggita a questa tendenza. Abbiamo visto monumenti soffocati da smog e asfalto, piazze trasformate in parcheggi e centri storici ridotti a strade di scorrimento.

Pensiamo a Roma: quanti scorci meravigliosi sono rovinati da auto in doppia fila o da motorini parcheggiati ovunque? Quanti monumenti sono inaccessibili o circondati dal caos del traffico?

Il problema non è solo estetico, ma anche funzionale: più spazio alle auto significa meno spazio per le persone, per il turismo lento, per la socialità.

Le città dei monumenti e delle persone: un’alternativa possibile 

L’alternativa esiste ed è sotto i nostri occhi: città che mettono al centro la cultura e la qualità della vita. Pensiamo a città come Amsterdam o Copenaghen, dove la bicicletta è protagonista e il patrimonio storico è valorizzato. Strade pedonali, mobilità sostenibile, spazi verdi: tutto questo porta più turismo, più benessere e una migliore qualità dell’aria.

Anche in Italia, alcune città stanno riscoprendo questa filosofia. Firenze, Bologna e Milano hanno iniziato a pedonalizzare aree storiche con ottimi risultati. Roma, nonostante le difficoltà, ha chiuso al traffico Via dei Fori Imperiali, restituendo parte della sua storia ai cittadini.

Una scelta per il futuro

Quindi, cosa prediligere? È una scelta culturale, ma anche di buon senso. Favorire i monumenti, la storia e la bellezza significa migliorare la qualità della vita per tutti. Ridurre lo spazio per le automobili non è una punizione, ma un investimento su città più vivibili e attrattive.

La domanda finale è: vogliamo continuare a costruire città per le auto o per le persone?